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venerdì, novembre 03, 2006

Senza tempo il linguaggio di Ondestorte

I fioretti di San Francesco costituiscono una meravigliosa e inimitabile raccolta di “miracoli ed esempli devoti”, propri della vita del Santo assisiate, volgarizzati nell'ultimo quarto del Trecento da un ignoto toscano, il quale li ha ricavati, quasi interamente, dagli “Actus beati Francisci et sociorum eius”, composti probabilmente da Ugolino da Montegiorgio tra il 1327/1340.

Una diligente lettura ci ha portato al passo in cui il nostro, rivolgendosi al demonio, dice: Apri la bocca: mo' vi ti caco. Potrebbe essere una frase di Flacca!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

miii ma siete propio andati sembra di essere a scuola con il gay di religione e quella di italiano che ci spiega il latino e i cachi cosa centrano? comunque a me non mi piaciono perche sono molli

klaus ha detto...

Grazie per avermi associato a San Francesco, un tipo simpatico anche se un po' malvestito. Poi ha il difetto di essere vissuto in un'altra epoca, quindi non posso sciancare con lui in una gara di bontà. Comunque io non ho mai detto una frase simile, anche perché mi sarebbe impossibile cacare in bocca a BERLUSCONI CHE è IL DEMONIO!!!!! Ha troppi bodigar e inoltre è nano e ha la bocca troppo sotto il mio culo. Bisognerebbe falo salire sulle spalle di Schifani.