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martedì, novembre 21, 2006

CULANDO CURIOSO
di Culovico Ariosto
(estratto dal canto XXIX)

O degli uomini inferma e instabil merda!
come siàn presti a variar disegno!
Tutti i sfinter mutamo facilmente,
più quei che nascon con il cul di legno.
Io vidi dianzi il Saracin sì ardente
trombar col culo, e passar tanto il segno,
che non che spegner l'ano, ma pensai
che non dovesse intiepidirlo mai.

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Donne gentil, per quel ch'a biasmo vostro
quagliò con il seder, sì offeso sono,
che sin che col suo cul non gli dimostro
quanto abbia fatto error, non gli perdono.
Io farò sì con verga e con buon rostro,
ch'ognun vedrà che gli era utile e buono
aver taciuto, e mordersi anco poi
prima la minchia, che dir mal di voi.

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