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venerdì, luglio 03, 2009

Un capolavoro

LA SCOREGGIA NELLA STORIA

Sin da quando il mondo aveva
ben viventi Adamo ed Eva
era in voga in tutti quanti,
di coprire sì il davanti
ma nessuno pensò, strano,
di coprirsi il deretano.

Le scoregge più discrete
conturbavano la quiete,
ed allor i dolci suoni
non urtavano i calzoni.
La scoreggia di gran gloria
s'è coperta nella storia.

Sin da quando i sodomiti,
di scoregge assai periti,
per eccesso di misura,
si otturavan l'apertura,
s'otturavan l'ombrisallo
con un tappo di metallo.
I Romani allor sommessi
non frenavan gli eccessi.
Pur Augusto Imperatore
scoreggiava tutte l'ore,
la sua corte assai perfetta
scoreggiava in etichetta,
e persino in casi gravi
scoreggiavano gli schiavi.

Si racconta che Tiberio
scoreggiasse serio serio,
che Caligola il tiranno
scoreggiasse tutto l'anno,
e più d'una, ogni mattina
ne facesse Catilina.

Marco Tullio in Campidoglio
le lasciava come l'olio,
e non eran certo poche
domandatelo alle oche.
Ma perfino le Vestali
ci spegnevano i fanali.

Ciceron per ore intere
chiaccherava col sedere,
quelle poi di Coriolano
si sentivan da lontano,
e con schiaffo sulla trippa
scoreggiava pure Agrippa.

Muzio Scevola e Porsenna
ne portavano per strenna
alle feste d'Imenèo,
ove il console Pompeo,
e più ancora il gran Lucullo,
scoreggiava per trastullo.

Scoreggiava Roma intera
da mattino fino a sera,
scoreggiava in grande stile
anche il sesso femminile,
mentre invece Cincinnato
le faceva in mezzo al prato

Scoreggiò Napoleone
anche al rombo del cannone
"La battaglia non si perda"
e Cambronne rispose: "Merda",
ch'è la cosa più sicura
se c'è in mezzo la paura.

Scoreggiava come tuono
fin Cleopatra dal suo trono,
in contrasto ad Agrippina
che facevale in sordina,
e Cornelia ai suoi gioielli
ne faceva dei fardelli.

Le faceva senza posa
Messalina silenziosa.
Scoreggiava assai felice
la dolcissima Beatrice,
ed il sommo padre Dante
le annusava tutte quante.

Le scoregge del Boccaccio
ti rendevano di ghiaccio.
Scoreggiava pure Tasso
imitando il contrabbasso.
Mentre invece Machiavelli
sradicava gli alberelli.

Il gran Volta con la pila,
le faceva sempre in fila.
Di Archimede, dir si suole,
che oscurasse pure il sole.
Mentre a colpi di pennello
le faceva Raffaello.

Dopo quanto è stato detto
non si può chiamar difetto,
se noi pure qualche volta,
le facciamo a briglia sciolta,
perciò è logico e prescritto,
che scoreggi il sottoscritto.

5 commenti:

Anul ha detto...

Ne ho subito sparata una supersonica !

Refolo Olente ha detto...

e che altro dovevano fare Lucullo e Coriolano?

Fart Club ha detto...

It's a great poem !

Fan Triste ha detto...

Questo sì che è in stile Onde Storte !

Ugo Manico Brugo ha detto...

masterpiece.