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martedì, settembre 27, 2011

Festival del Cinema di Venezia


Non poteva mancare l'Africa, degnamente rappresentata dal regista minimalista N'Goro Tinculo Pirombo (nella foto).
N'Goro Tinculo Pirombo ha proposto il film "Ocotoro mizumbo bara bak", il titolo italiano tradotto dalla lingua zvaili sarà "Ocotoro mizumbo bara bak". Una storia d'amore, molto simile a Romeo e Giulietta cui il regista dice di essersi ispirato.
I protagonisti sono Bingo Mandingo Burubù nel ruolo di Gorongo Putanga Zulù un giovane geometra, iscritto all'album di Bongo Tango, che si innamora ricambiato di Vanga Baraonda Veranda geometressa, iscritta all'album di Timbratto Di Fango, interpretata dalla famosa diva Boccona Nel Pirlongo. I due amanti vengono osteggiati dai rispettivi Albums, che li vogliono iscritti ambedue assieme. Scoppiano casini indicibili e il film finisce perchè N'Goro Tinculo Pirombo non ha più soldi e manda tutti, provocatoriamente, affanculo.

2 commenti:

scorsese ha detto...

il film è bellissimo, peccato che finisca dopo i titoli di testa

Bongo Garongo Wanabu, critico cinematografico della Gazzetta di Timbuctu ha detto...

Considero N'Goro Tinculo Pirombo un genio della macchina da presa. Indimenticabile la scena in cui Bingo Mandingo Burubù (interpretato dall'attore Ringo Fandango Belzebù) fa bollire una fiat Punto e poi la mangia. Una metafora critica alla società della velocità e del petrolio. Bellissima anche la scena di sesso in cui Vanga Baraonda Veranda (interpretata dall'attrice Katanga Anaconda Branda) viene inchiappettata da uno zebù che poi si rivela essere un amico di Tarantini, dissipando così ogni illusione di contiguità tra uomo e natura.