giovedì, ottobre 08, 2009
Ricette tradizionali: il Panmerda
Molte nostre lettrici ci accusano di occuparci troppo poco di cucina, e soprattutto di non dare ricetti quando quasi tutti i blog che si rispettano ne offrono a più non posso.
Facciamo ammenda, ma da quando Monsieur Derek Vissani ha abbbandonato i fuochi ed è diventato opinionista, il nostro culo in aria è un po carente.
Eccovi dunque uno dei grandi doci della tradizione italiana: il Panmerda, dolce tipico calabro-abbruzzese che si confeziona nelle pianure campidanesi del Trentino fin dai tempi dell'Agro Pontino Lunigiano.
Ingredienti per 6 persone:
1,5 litri di diarrea di neonato
6 gallusci ben sodi e quasi essiccati
qualche stronzetto di gatto
1 bella bovassa di mucca
2 lt. di latte di scrofa
500 gr. di taleggio
500 cl di melassa fermentata di cotogne
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 Kg di peperoncino "diavolo di cajennna"
pinoli e uvetta a volontà.
Esecuzione
Prendete i 6 gallusci ben sodi e quasi essiccati e tritateli sulla grattuggia fino ad ottenere una morbida crema. Aggiungete la diarea finche il tutto non assume la caratteristica forma a water. Aggiungete la bovassa e il latte di scrofa e fate bollire a fuoco lento per 6 ore. A parte, sciogliete in una casseruola il taleggio e gli stronzetti di gatto. Miscelate il tutto in un paiolo, aggiungete la melassa e il peperoncino, poi fare riposare il tutto nello sciacquone per 36 ore. Aggiungete a poco a poco mescolando l'aceto i pinoli e l'uvetta. Infornate e dopo un po' estraete il tutto e cacciatelo dalla finestra. Consumatelo direttamente sul selciato stradale.
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3 commenti:
Gli stronzetti di gatto sono stati ritirati dal commercio due anni fa.
Cerchiamo di essere professionali quando diamo le ricette.
Guarda che al vedere è UGUALE te lo dico io che è UGUALE quando fai l'Asinello Cotto a Crudo dopo che lo hai privato delle interiora e viscerato degli aculei e lo stai per piegarlo a libretto e io le mie opinioni le dico mentre cuocio accrudo così sia e mentre dico faccio. Va bene? E io ero in ascensore con questo piatto appena impiattato e loro sono stati male. Va bene? E che san Tiberio Pinacci Boscariol ti protegge.
che bei ricordi la nonna me lo faceva sempre e poi mi buttava anche me dalla finestra per mangiarlo
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