Dal "Theatrum Orbis Merdarum", raccolta di incisioni su pergamena da culo, ci perviene questa immagine del tristemente noto Culo di Ratisbona. Questo ignobile strumento veniva utilizzato per ottenere rapide confessioni dai sospettati di attività quali il contrabbando di feci o l'aggiottaggio di galusci. Nella prima stesura de "I promessi Sposi" il Manzoni fa dire al cancelliere Ferrer: "Adelante, Pedro, che si applichi il Culo di Ratisbona a questo miserabile!", riferendosi al Vicario durante la sommossa al Cordusio.
2 commenti:
ma è tipo una vergine di norimberga per il culo e il pirla?
Il C. di R, fabbricato in guttaperca, veniva applicato al viso mediante le corregge presenti ai due lati (vedi foto). Si procedeva poi a riempirlo tramite il tappo superiore (rivedi foto) di merda semiliquida, a cui era facoltà del carnefice aggiungere una parte di peperoncino. Un foro calibrato in corrispondenza dell'ano provvedeva alla percolazione del contenuto sul volto del condannato. La resistenza media a questo supplizio ere di circa dieci minuti, ma si dice che un certo Teodomiro Gunther-Wagner da Salamanca, noto broker clandestino di stronzi essiccati resistette a ben tre riempimenti,per un totale di due ore e venticinque minuti.
Da CuloPedia
Posta un commento