Non c’è niente da dire, erano delle grandi estati. Giù nei boulevards lungo il mare c’erano tanti locali pieni di ragazze, e quando noi finivamo la trasmissione e scendevamo dalla radio, cavoli, era come pescare in un acquario. Non vi sto a dire quante Daisy e Maddy, quante Shelly e quande Jessica trovavamo casualmente negli ascensori. Casualmente senza mutande. Che casualmente avevano perso le chiavi della loro camera. Beh, che volete che vi dica, la carità cristiana non era mai stata il nostro forte, ma non si potevano lasciare tutte quelle Melanie e quelle Peggy-Sue a dormire sui pianerottoli del Continental. A volte andavamo direttamente in camera senza neanche passare dal bar. Chiamavamo Thornton, il barista del Jessie K. e gli dicevamo semplicemente “Di’ alle ragazze di salire”. Beh, amici, non vi nascondo che a volte sentendole strepitare nel corridoio mi veniva quasi la nausea. Diavolo, a volte non si faceva nemmeno in tempo a scambiate due parole, perché le ragazze volevano precipitarsi subito sui materassi ad acqua oppure provare gli idromassaggi Jacuzzi. Sì erano delle grandi estati, ma quando Derek apri il Pala di Pelo in Ocean Avenue, beh, in quanto a belle squinzie tutti gli altri locali dovettero fare un passo indietro. Sarà stato per l’asino cotto accrudo, sarà stato per i vini raffinati dal sentore di frutti bianchi, fatto sta che al Palla ci finivano le pollastre più mozzafiato di tutta la West coast.
Credo che fu in quel periodo che cominciammo a spupazzarci donne del jet set. Le trovavamo più profumate e meno impegnative, a volte al ristorante pagavano loro, e avevano belle ville in cui passare la notte e fare delle gran colazioni al mattino a base di daiquiri e uova al tegame (sempre che i mariti fossero in viaggio per lavoro, cosa che avveniva quasi sempre).
Il Palla di Pelo attirava le belle donne come una calamita. Una volta Derek disse che aprire il Palla era stato come buttare una manciata di briciole a mezzo metro da un formicaio. Solo che le formichine avevano le calze di chiffon, misuravano quasi tutte 90-60-90 ed erano lì perche erano tutte innamorate delle nostre voci, e sapevano che le nostre voci avevano un corpo, e lo volevano ad ogni costo. Non potevamo certo sottrarci a questa richiesta della nostre più fervide ammiratrici, il nostro agente disse che era un obbligo professionale. Ricordo una che una volta mi chiese di insultarla con la voce di Flacca durante l’amplesso. Beh, vi giuro che quella donna aveva un orgasmo ogni volta che dicevo “Titolo” oppure “droga, un problema di merda”. Bastava che Scognamiglio dicesse “Kevlar” perchè gran parte delle donne si strappasse via le mutande. Se pedro Feroci diceva "Divertimento" o "metempsicosi" vedevi alcune donne cominciare a contrarsi negli spasmi dell'orgasmo. Non parliamo del poeta Fraudolento, che pareva il pifferaio magico, solo che a seguirlo invece di un'orda di topi c'era un drappello di donne nude e urlanti. La Voce Misteriosa rimorchiava così tanto che dovette vendere la limousine, licenziare l'autista e comperare un pullman, poi ne comperò due, e alla fine divenne il maggiore azionista della AMT di Los Angeles, solo che tutti i pullman facevano capolinea a casa sua, a Beverly Righi Hills. Era un fenomeno inspiegabile, magnetico.
Fu allora che decidemmo di mettere in piedi l’Ondestorte Party, una grande festa in cui si sarebbe deciso alla fine se le nostre prostate sarebbero esplose. Bevemmo molto, e alcuni assunsero anche delle sostanze. Nessuno si ricorda più nulla, tranne che dovevamo buttare fuori a calci le ragazze dalle docce e dalla piscina, ne buttavamo fuori a decine, e ne entravano a centinaia. Arrivò Samantha Mallory, la donna che aveva un potere aspirante pari a 10 aspirapolveri Hoover, arrivo Glenda Pork, la donna che vantava ottantacinque orgasmi carpiati consecutivi, arrivò Bernarda Morgan, la donna che riusciva a soddisfare venti uomini in un colpo solo, arrivò Thelma Fuck, la donna che aveva battutto tutti i record di oscillazione pelvica, arrivò anche Jenny Fike, la donna che poteva provocarti un’erezione a cinquanta metri di distanza. Ma ormai era tardi, avevamo sonno, e il giorno dopo ci aspettava un’altra trasmissione.
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