Powered By Blogger

lunedì, ottobre 26, 2015

Negli anni della Dolce Vita, il bon ton proibiva di scoreggiare anche all'aperto

Negli anni della Dolce Vita, l'Italia era all'avanguardia dello stile del saper vivere. Il bon ton proibiva di scoreggiare anche all'aperto. Ma essendo l'Italia un paese da sempre all'avanguardia nella liberalizzazione dei costumi, l'allora governo Fanfani istituì delle apposite spiagge, molto ventilate, dove gli "scoreggisti" potevano tranquillamente petare senza incorrere nelle gravi sanzioni imposte dal D.M. n 676 dell'ottobre 1959, in cui si stabiliva l'entità delle sanzioni per chi scoreggiava in luogo pubblico:

piazza o strada aperta.................. L. 25
portici.........................................L. 50
sottopassaggio.............................L. 75
tram o filobus  ............................L.100
anticamere e sale d'attesa ........... L.160
ascensori.................................... L.200
chiese e luoghi di culto.................. L.10.000 e oltre

Così, mentre la Francia legalizzava il naturismo, catapultando la società in forme di aggregazione tribale e selvaggia, dove la gente trombava come animali e animalesse di quà e di là, il nostro paese viveva una grande stagione di dignità e di decoro, passata poi alla storia come gli "Anni della sospensione della pratica della scoreggia, che hanno consentito all'Italia una più Dolce percezione della Vita", che poi i media hanno semplificato negli "anni della Dolce Vita".

sabato, ottobre 24, 2015

QUIZ






Dubbio è il significato di questa immagine; vi propongo tre possibili interpretazioni:

1)
Un operaio cerca di salvare la vita del suo compagno che rischia di cadere dentro un tombino

2)
Un operaio che ha in odio il suo collega cerca di eliminarlo facendolo precipitare in un tombino

3)
Un operaio vorrebbe fare carretto al suo collega e ha predisposto le cose affinché ciò avvenga fregandosene di essere in vista di tutti (la passione ah ….)

Oppure  ?

Trovate altre interpretazioni

giovedì, ottobre 08, 2015

Maestro della Verità e della Bellezza

Con la presente notizia vogliamo aiutare tutti coloro che brancolano nel buio in questo mondo pieno di ingiustizia e di brutte notizie. Essi cercano l'equilibrio, la Via Interiore, la Pace dei Sensi e il Nirvana, un posto dove c'è il benessere e che prende il nome da un film di Salvatore.
Bene, per tutti Voi che cercate LA STRADA ecco il guru che vi guiderà verso la Consapevolezza Totale, il Maestro che aspettavate da tempo, l'uomo che ha studiato tutte le discipline degli antichi Toltechi Messianici del Buddha Egizio, che ha frequentato per dodici anni il Monastero di Santa Chiara Tengocore Scurescure, dove ha praticato il digiuno per oltre due ore e lo sciopero della sete di gazzosa per oltre 15 minuti. Si tratta del

Geom.Maestro Soshami "fior-di-loto" Malgrati 

Sindaco della Legione degli Anacardi, Gran Ciambellano della Confraternita della Luce Fosforica degli Uomini-Falena, mago, veggente, maestro di yoga, istruttore di tutte le arti marziali compreso il cin-ciun-fu e il ca-zi-toi.
Il maestro riceve nell'atrio della Stazione Brignole tuitti i lunedi dalle 23, 45 alle 01,30.

martedì, ottobre 06, 2015

Clamorose rivelazioni dalla NASA: Su Marte c'è anche il vino



Clamorosa rivelazione dell'Ente Spaziale Americano, che con un dispaccio del 5 ottobre rivela: "il Telescopio atomico Habbolx 34 ha rilevato sul pianeta Marte la presenza di alcune bottiglie di Lambrusco e con ogni probabilità anche di una bottiglia di prosecco di Valdobbiadene. Se esistano su Marte giacimenti di vino questo non siamo in grado di saperlo, ha detto il Colonnello James R. Tavernello ai microfoni della CNN. Tuttavia, abbiamo ottimi motivi per credere che ci sia parecchio vino sotterraneo, probabilmente ancora in stato di mosto in quanto non riesce a fermentare a causa delle temperature troppo basse. Però nessuno può negare che se si trovasse dello Champagne, l'averlo già ghiacciato non sarebbe affatto un aspetto negativo, specie se si arriva su Marte con della gnocca".

Torna il grande teatro

Al Teatro della Natica torna in scena "la congiura dei Satrapi inculatori" di Esculo, con la regia di Matamoro Sbrillanzoni. Si tratta di un adattamento della prima delle tre tragedie di Esculo che compongono la cosiddetta "Trilogia dell'Inculàgine" composta da "Satrapo inculante", "Il culo dei Satrapi" ed infine l'epilogica "Satrapo inculato", nella quale alla fine il sacro ed inviolabile Ano dei Satrapi viene immolato agli dei dell'Olimpo in cambio dell'immortalità.
Nella messa in scena di Sbrillanzoni si rappresenta l'intera strage anale degli antichi imperi medi e persiani, incluso l'impero aculmenide, quello dei Sasanidi ed alcuni regni ellenistici che eressero Templi a Sfinterio, il dio del Culo, cui sacerdoti erano appunto i Satrapi Inculatori che erano soliti inculare chiunque si trovassero davanti. I satrapi persiani avevano anche la consuetudine di infilare nel culo dei proseliti delle monete con la propria immagine o il proprio nome. Questa coreografia un po' ingenua nascondeva in realtà il terribile Segreto dei Satrapi, il patto con gli dei suggellato da un culo penetrato per errore da una freccia di Eros e costretto a vagare nell'Ade alla ricerca di un fallo che lo penetrasse. "Niente come quest'opera ha mai dato così tanto valore e tanta dignità al culo - ha detto il critico Imbeciro Scorzamonnezzi.  - Sappiamo che nell'antichità classica il culo era praticamente il centro del mondo, ed ora, grazie a Sbrillanzoni, lo possiamo nuovamente scoprire"