giovedì, aprile 14, 2011
Antiche usanze: l'espulsione del pesce dal culo
Riproporremo qui alcune usanze in vigore nei tempi andati ed oggi cadute in disuso. Una di queste è l'espulsione del pesce dal culo, una antica pratica in uso nei villaggi marinari del mediterraneo per tutto l'800. Il cuoco (o la cuoca) si introiettava uno o più pesci nel culo (in genere lasjherti o luassi). Successivamente veniva praticato un clistere di aceto, e il pesce e veniva lasciato marinare nel culo per un paio d'ore. Poi veniva espulso con una forte spinta (la cosiddetta scurregg e' mare) e sparato direttamente nel piatto di portata, con gran visibilio degli ospiti. Contrariamente a quanto si crede, non si tratta di una pratica "soltanto" popolare. Risulta infatti alle cronache che la Contessa Piovra Culabronda Bulagi di San Caciucco in una sera estruse ben 936 pesci, compresi due pesci spada di circa 40 Kg. e una ricciola che rasentava il mezzo quintale. Sembra anche che la granduchessa Pelvica Strapazzata Sucapesci della Buridda si divertisse a trasportare i pesci rossi da una fontana all'altra del suo parco infilandoseli su per il culo e poi centrando le diverse fontane da distanze molto elevate (circa 26 metri).
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3 commenti:
allora non è vero che il pesce puzza dalla testa.
Minchia, ce lo metterei io il pesce dentro.
Mi era noto il famoso uccello padulo, del pesce non ne sapevo nulla. Grazie.
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