martedì, marzo 08, 2016
Ricordando una grande figura femminile della storia genovese
In occasione dell'otto marzo vogliamo qui ricordare la quasi dimenticata figura di Flatulentia Scurengiardi (1724-1895), celeberrima figura di artista e musicista, passata alle cronache con l'epiteto di Cul Flautato. Di umili origini (il padre Sederio era un ormeggiatore) fin da bambina mostrò una grande abilità nel modulare le flatulenze. Osteggiata dal padre, fu invece invogliata dalla madre Porecellana Vibrachiappa, che già a cinque anni la faceva esibire alla festa popolare di Santa Cecilia suonando con accurate trombature le canzoni popolari, accompagnata al flauto dal maestro Spilimpurgo Rumentieri. Nonostante l'opposizione e del padre e del Curato, Don Merdino Tafanario, a nove anni la madre volle consegnarla alle suore Sacramentine Sfanculate di Sant'Egidio affinchè sviluppassero in lei il talento sonoro. Le Suore, fingendo d'assecondare la madre, si prodigarono invece per dissuadere la ragazza dall'uso impuro del culo. Nonostante i veti e le punizioni corporali, la ragazza fuggì dal Convento e si unì ad una carovana di circensi diretti in Occitania.
Durante il tragitto sulla la figliuola sviluppò vieppiù la dote donatale dal Supremo, soprattutto dopo l'incontro a Ventimiglia con l'Abate Culofrullo Ariapesanti che le impartì alcune lezioni di musica e le insegnò l'accordatura del culo alla francese, in La minore.
Durante una esibizione in una piccolapiazza della città di Arles fu notata da Jean-Aerophague Metereon, direttore del Théâtre Français de la Musique Corporelle, influente giacobino rottinculo cospiratore e testadicazzo. Lui la condusse all'Opéra, dove in meno di un anno divenne una stella di prima grandezza. Iniziarono le tournée, i viaggi all'estero, il successo internazionale.
Perfinio l'imperatore del Giappone volle ospitarla per uno spettacolo privato. Inutile a dirsi, Flatulentia divenne l'amante di Jean-Aerophague. Inebriati dal successo, i due condussero una vita dissoluta, dedita ai vizi più sfrenati tra i quali naturalmente non mancava l'abuso del culo di Flatulentia. Fu proprio questo abuso a danneggiare inesorabilmente il Cul Flautato. Finì il successo, finirono i soldi e le dimore di lusso. Flatulentia ormai sul viale del tramonto fece ritorno a Genova, dove assurse a nuova vita grazie alle cure del celebre Terapeuta Sfangalano Cucisfinteri ella riacquistò l'uso del culo. Ma ormai il tempo dei palcoscenici mondiali era passato. Si dedicò allora a diffondere e ad affermare la musica del culo nella sua città, ove inaugurò nel 1791 il grande Petosterio Imperiale progettato dall'architetto Pier Paprecchio Anilarghi. Ivi i genovesi cominciarono a cimentarsi con la musica del posteriore prendendo esempio dalla celebre concittadina che non disdegnava di frequente di esibirsi gratuitamente per le moltitudini che s'accalcavan per udirla. Con l'età le sue flatulenze non avevan più la squillantezza degli anni giovanili, ma come afferma il Tromboforo Cagaflessi nel suo saggio De Analis Melodiae, "avevano assunto colorazioni gravi e scure, rese ancor più vibranti dal cessato turgor delle natiche, che cascando sull'aria la facevan flebilmente uscire, eppure così ardente era la sorgente d'essi, che pure nel sussurro essa ti raggiungeva nel cuore come una vampa d'improvviso ardore"
Scurengiarda morì serenamente nella sua villa di Sant'Ilario nel 1895. Le cronache raccontano che spirando emise un'ultima, dolcissima scoreggia. Il suo immenso patrimonio, secondo le sue volontà, è stato donato all'Opera Nazionale per i Musici Flatulenti a Riposo. Le sue spoglie riposano al cimitero di Staglieno, effigiate dalla scultura di un culo che emerge dalla terra, opera eseguita nel 1921 per volontà degli eredi dallo scultore futurista Culofischio Aerofagioli.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Spettacolare!
Posta un commento