(Dalle nostre ricerche storiche)
Fin dall'antichità la vezzosa abitudine di sollazzarsi le gonadi è stata appannaggio delle caste più nobili ed elevate. Questa pratica, che veniva gia indicata da Antilope di Scroto (913 a.C.) come "salutare e salvifica", era nota anche agli Assiri, che si solleticavano i coglioni con delle apposite girandole di ramo d'ulivo. Presso gli Egizi, e in particolare nella dinastia di Lasonil 3, si diffuse la pratica di spolverarsi i testicoli con una pertica ricurva e piumata. Molte volte gli Egizi sbagliavano mira e si producevano delle tumefazioni che venivano curate con uno speciale unguento che prese il nome del Faraone stesso. Nella storia più recente, sappiamo per certo che nella Roma di Cesare ogni nobile disponeva di uno "sfrugolinium", ovvero lo strumento di cedro con vello di agnello che i romani avevano appreso ad usare dai Fenici e dai Greci. Sappiamo che il re Visigoto Sorcio il Porco aveve più di 1000 sollazza-coglioni che lui rivestiva di ortiche per rendere la pratica più barbara ed eccitante. Sappiamo che il Marchese De Sade aveva un sollazza coglioni di ferro diamantato e che quello di Napoleone era fatto coi capelli di un generale inglese.
Nella nostra immagine, due sollazza-coglioni in legno di Palma di Majorca appartenuti al Marchese Cotognato Rognosto Pallegrandi Grantesticoli di Granito. Il modello a sinistra è piumato con penne di tarabuso infoiato, ed ha quindi il potere di emanare una benefica energia sessuale che irrora l'apparato urogenitale, partendo dal perineo e pervadendo lo scroto, il prepuzio e il glande, che graziea questa applicazione si fa turgido e imperiosamente eretto. Si racconta che il Marchese, grazie al sollazza-testicoli piùmato, all'età di 114 anni, riuscisse ad avere oltre 320 rapporti in una notte.
Il modello a destra è decolato con incisioni che riproducono le invocazioni per la fertilità degli indigeni Chulachula dell'isola di Foja-foja nell'aripelago delle isole Pelviche.
Entrambi i sollazza coglioni sono dotati di un rudimentale dispositivo di sicurezza: si noterà infatti che dallo stelo o manico si diparte uno spago a cui è legata una piccola pietra o amigdala di legno. Tale oggetto veniva infilato saldamente nel culo. Questa pratica assicurava che il sollazza-coglioni non venisse mai perduto, neppure al buio. E se cadeva per terra, veniva protamente recuperato senza doversi alzare.
2 commenti:
LOLx2!!! ... complimenti per la vostra rubrica il pezzo è interessante.... perchè non lo mettete all'asta?
perché lo devo usare io di sollazzarmeli
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