lunedì, maggio 07, 2012
Antiche tradizioni
Questa antica stampa testimonia come già in epoca augustea, nel Castrum Malvitus, fosse in auge la consuetudine di mangiare l'asino cotto a crudo dopo averlo privato degli aculei. Curiosità storica, all'epoca non esisteva il gioco degli scacchi, per cui era impossibile - concettualmente - disporre l'asino a scacchiera (dopo averlo eviscerato). I Civites Malvitensis ovviarono alla mancanza disponendo l'asino a "tabula latruncularia" (o ladruncularia, come recita l'incisione di epoca neoclassica), un antico gioco in cui i dadi venivano disposti in una griglia simile a quella degli scacchi. Altra curiosità: non si parla di imbambinatura in nessuno dei testi classici, da cui si deduce che l'imbambinare l'asino è una consuetudine moderna, probabilmente avviata dalla famigla Vissani ai primi anni dell'ottocento.
klaus
A me sembrano 2 finocchi...
RispondiEliminaUno si sta raspando e l'altro gli di ce di farglielo vedere.
Che io apprezzo e con me i familiari della mia famiglia con anche la bambola della nostra nipotina Sacramentina Fastfurious Vissani di anni 7.
RispondiEliminaA scapito del capo di accusa controindico quanto segue delle ricerche nei cassetti eseguite da Colin, di ritrovare il documento seguente, che stralcio:
1)
Nunc est imbambinandum, nunc pede libero pulsandum ciucum, nunc pulcibus ammaestratis ornare tempus erat. (Orazio Coclite Scevola, Ode 2/56)
che a scopodi eseguirlo lo rende chiaro e tondo. Grazie
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