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Ormai tutte le majors del soft drink segmentano verso lo shitting. E' questa la tendenza: un prodotto che, nato come smalldog orientato ad un target di nicchia, ha evidenziato un incremento nei consumi e una crescente erosione di spazi tradizionalmente assorbiti dalle bevande storiche (chinotto, orzata, spuma al ginger). Ma anche le megabrand come Coca-Cola e Scweppes hanno dovuto rapidamente aggiornare l'offerta includendo nella gamma uno o più shitdrink. Il fatto non è scevro dalla compatibilità con gli orientamenti valoriali che incidono sui consumi, ma soprattutto sull'intenzione d'acquisto: naturalità, riduzione dei rifiuti, e un componente conosciuto da tutti. Ma si sbaglia chi pensa alle bevande alla merda come a innoque bibite, adatte anche ai giovani: c'è anche lo sballo in agguato con una scoppiettante offerta di low-alcholic drink che nascondono il rischio sotto un piacevole e accattivante sapore d'escremento.
Chi è Trendi?
RispondiEliminaE' un tuo amico, giovane?
E allora dicci che non voglio essere rotto i coglioni che qui non stiamo a scatizzarci i foruncoli, va bene?